La Comunità La Tenda Cooperativa Sociale gestisce Progetti Individualizzati di Integrazione Socio-lavorativa, realizzati dagli Operatori della Mediazione per persone appartenenti alle fasce svantaggiate della popolazione (L.381/91, Regolamento CE n. 2204/2002, Regolamento CE n. 800/2008), segnalate da un Servizio Sociale territoriale Comunale o della USL Umbria2, o inserite in percorsi di trattamento, di cura e di reinserimento in uno dei servizi residenziali o semiresidenziali della Cooperativa stessa. Gli Operatori della Mediazione gestiscono anche progetti di inserimento socio-lavorativo previsti dal Servizio di Accompagnamento al Lavoro (S.A.L.) della Zona Sociale 8 dell’Umbria e di altri eventuali progetti di formazione professionale e di inserimento socio-lavorativo, promossi e finanziati sul territorio da altri soggetti pubblici e privati del settore.
Inoltre, gli Operatori della Mediazione della Comunità La Tenda Cooperativa Sociale vengono svolgono un’attività di Ricerca e Sviluppo, relativamente all’area dell’inserimento o reinserimento socio-lavorativo delle persone appartenenti alle fasce svantaggiate della popolazione, con particolare attenzione alle seguenti aree di progettazione:
- area del consolidamento (revisione e sviluppo di aree, attività e progetti già esistenti);
- area dell’innovazione (sviluppare, tramite una costante attività di rilevazione di bisogni ed emergenze sociali, la progettazione di nuove aree di intervento e la sperimentazione di progetti territoriali innovativi).
L’ Operatore della mediazione della Comunità La Tenda Cooperativa Sociale si configura come un “progettista”, il cui lavoro si orienta contemporaneamente su due piani di riferimento:
- sul piano della relazione individuale, come ideatore di percorsi di formazione, inserimento o reinserimento in ambito lavorativo, in grado di valorizzare ed accrescere le capacità delle persone, attraverso l’assegnazione di ruoli sociali attivi, il sostegno individualizzato e la mediazione costante con le risorse e le opportunità del territorio di appartenenza, evitando, se possibile, la dispersione di eventuali competenze professionali precedentemente acquisite;
- sul piano dell’attenzione al territorio di competenza, come attento osservatore e conoscitore della realtà locale, della rete di servizi, opportunità, risorse e criticità in merito alla formazione professionale e all’inserimento socio-lavorativo e, conseguentemente, come ideatore e promotore di nuove idee, programmi e progetti.
Il Progetto Individualizzato di Integrazione Socio-lavorativa: il percorso di ogni utente passa necessariamente da un progetto individualizzato in continua evoluzione e revisione, in cui vengono stabiliti gli obiettivi, costantemente verificati, ed individuate le strategie ritenute idonee al loro raggiungimento. Il Progetto prevede il coinvolgimento della persona svantaggiata, dal momento relativo alla definizione della situazione iniziale, alla condivisione e alla riflessione sulle scelte e sulle metodologie da adottare di volta in volta, secondo il principio dell’empowerment. In questo processo, l’Operatore della Mediazione diventa lo “strumento” che consente l’attivazione delle risorse dell’utente e che facilita la relazione con la rete territoriale su cui si trovano il suo contesto familiare, amicale e lavorativo. Infatti, pur avendo come finalità prioritaria la mediazione all’inserimento lavorativo, gli Operatori concordano con l’utente una presa in carico più generale che coinvolge, necessariamente, gli ambiti sociale, familiare e strutturale/funzionale (casa, mezzo di trasporto, …).
Ogni Progetto Individualizzato si struttura in una serie di attività successive, ripetibili e modificabili in base alle esigenze personali e di contesto:
- Orientamento: fase di conoscenza approfondita della persona e di sostegno nella progettazione e nella realizzazione di percorsi di inserimento/reinserimento nel mondo del lavoro.
- Definizione del progetto individualizzato: scelta condivisa degli obiettivi attesi e individuazione delle strategie, delle metodologie operative e delle rispettive responsabilità.
- Reinserimento socio-lavorativo: fase di accompagnamento della persona verso percorsi di formazione professionale e/o di inserimento lavorativo.
- Monitoraggio e verifica dei percorsi: attività di sostegno, di osservazione e di valutazione costante del percorso intrapreso che, spesso, impone anche interventi di mediazione da parte dell’operatore. Questo strumento prevede l’individuazione di step concordati, finalizzati all’analisi del percorso svolto, alla sua valutazione e, se necessario, alla ridefinizione di obiettivi e strategie.
- Valutazione finale: fase che prevede l’analisi e la valutazione conclusiva del percorso svolto e la definizione dei tempi e delle modalità di dimissione, da effettuare insieme alla persona e all’operatore del Servizio inviante.
Il principio su cui si basa l’attività degli Operatori della Mediazione è quello dell’empowerment, del coinvolgimento attivo della persona presa in carico in tutte le fasi del percorso di reinserimento socio-lavorativo intrapreso. Altrettanto importante è il coinvolgimento costante e il coordinamento con gli operatori dei Servizi sociali e sanitari di riferimento. Il ruolo primario dell’Operatore è quello dell’attivazione e della cura della rete territoriale, nonché dell’accompagnamento della persona ad un scelta consapevole e ad un utilizzo appropriato delle risorse territoriali più utili al raggiungimento delle finalità prestabilite.
Nell’ottica di una concezione di welfare “attivo”, volto cioè a sostenere gli individui nello sviluppo di capacità di responsabilizzazione ed autoprotezione nei confronti dei rischi sociali, i percorsi individualizzati progettati ed attivati dagli operatori perseguono tre obiettivi principali: l’integrazione, il reinserimento sociale della persona e lo sviluppo della sua autonomia, attraverso la crescita personale e professionale. Essere in possesso di un’occupazione non è, infatti, garanzia di inserimento sociale; il lavoro è sicuramente un dispositivo fondamentale di integrazione nel contesto di appartenenza e nella società in generale, ma l’attivazione della persona in situazione di disagio è un punto di arrivo di percorsi complessi e delicati, che necessitano di risposte articolate e personalizzate, integrate tra i diversi profili di intervento sociale. Infine, ma non di minore rilevanza, è l’obiettivo di “produrre” ricadute positive sul tessuto economico e sociale del territorio grazie ai programmi di reinserimento socio-lavorativo: aumento della percezione di sicurezza, della coesione sociale, della qualità della vita, del risparmio di risorse pubbliche, della cura e del contenimento delle problematiche sociali e socio-sanitarie.